“Inspire and get inspired”:
agili interviste di coaching su SELF-LEADERSHIP.
Oggi parliamo di cambiamenti radicali: ridisegnare la propria vita mettendo al centro i propri valori.
Tre domande a Giuseppina Polino, PhD, ex-ricercatrice e neo-Coach.
Highlights
In questo articolo Giusy ci racconta il suo percorso di consapevolezza nell´uscire fuori da convinzioni limitanti e il “salto“ per liberarsi dalla trappola del performare a tutti i costi.
Ci dice:
…Ed io mi riconoscevo sempre meno nei panni di chi rimane nella zona di comfort accettando compromessi.
É il suo viaggio personale verso il ricongiungimento con i suoi valori per renderli capisaldi su cui fondare il suo futuro.
Inspire and get inspired
S.
Benvenuta Giusy e grazie di accogliere il mio invito a partecipare a “Inspire and get Inspired”.
Ci siamo conosciuti durante il dottorato di ricerca presso il “Center for Hybrid and Organic Solar Energy” di Roma.
Alle tue spalle hai piú di 10 anni di esperienza di ricerca e sviluppo nel campo dell’elettronica organica: dai dispositivi fotovoltaici per applicazioni in campo energetico e biomedico, a sistemi di accumulo basati su materiali biodegradabili e biocompatibili, e due anni in cui hai lavorato nell’ambito di ricerca delle neuroscienze. Sei stata relatrice presso conferenze internazionali e autrice di diversi paper scientifici su importanti journals del settore.
Il 2021 è stato per te un anno di profondo cambiamento.
Hai deciso di non far rinnovare il tuo contratto lavorativo.
Hai sentito il bisogno di mettere in risalto quelli che per te erano i capisaldi su cui volevi fondare il tuo futuro.
Hai intrapreso il tuo salto.
Hai cambiato città.
Hai iniziato a lavorare in una cooperativa energetica che si occupa di comunità energetiche e a collaborare come mentor per una B-CorpSchool per guidare i ragazzi delle scuole superiori nella creazione di un’impresa sostenibile.
Inoltre ti sei “rimessa a studiare” e ti sei iscritta ad una scuola per diventare Professional Coach, e sempre nello stesso ambito, hai deciso di entrare a far parte di un progetto nazionale di difesa e promozione trasversale dei talenti, pensato per scuole, enti, imprese ma che ti piacerebbe far approdare anche in contesto universitario e di ricerca.
Mi sembra che, a questo punto, tu abbia una certa confidenza con il cambiamento!
…e per questo pongo a te queste domande:
COME SEI ARRIVATA A PRENDERE QUESTE DECISIONI DI CAMBIAMENTO COSÍ RIVOLUZIONARIE NELLA TUA VITA?
G.
Ti rispondo dicendoti che non è stata una decisione presa su due piedi.
Inizialmente, infatti, non è stato per nulla facile decodificare i segnali di “allarme”.
Ho sempre amato fare la ricercatrice, perchè potevo mettere in campo la mia curiosità e creatività ponendomi domande e cercando di trovare delle risposte, che spesso arrivavano DOPO TANTI TENTATIVI, ERRORI E FALLIMENTI.
Parole che spaventano tanto la nostra società, ma che in realtà insegnano a perseverare e a comprendere che spesso le risposte si trovano dove meno ce lo aspettiamo e che spesso quello che chiamiamo errore o fallimento può portare ad aprire nuovi percorsi e scoperte.
Non mi identificavo piú all’interno del sistema che fa cadere nella trappola del performare a tutti i costi, del competere e produrre sempre di più in tempi sempre più brevi, rispettando deadline sempre più stringenti e che in qualche modo sentivo che spersonalizzavano l’essenza stessa della ricerca.
Ho iniziato a provare un senso di disagio e frustrazione.
Non mi riconoscevo piú in questo sistema che mette da parte completamente l’“essere umano” e costringe ad accettare un sistema gerarchico basato sull’approccio homo homini lupus.
Mi sono interrogata spesso su queste sensazioni.
Su quanto fosse diventato complesso accettare passivamente questo sistema.
Cresceva in me il senso di rabbia misto a delusione.
Mi sentivo un po’ come il criceto nella ruota!
S.
COSA È STATO IMPORTANTE PER TE PER FARE IL “SALTO”?
G.
Il 2020 ci ha costretto a fare i conti con noi stessi, a cambiare abitudini.
Ha messo in luce che quando un sistema entra in crisi sarebbe auspicabile l’attivazione di un cambiamento di strategie, comportamenti, organizzazione.
Invece quello che spesso accade è attuare tentativi di risoluzione dei problemi utilizzando le stesse idee che li hanno creati.
Ho intrapreso un percorso di ricongiungimento con quella parte di me che stava tentando di liberarsi da certe convinzioni limitanti.
Ho riflettuto a fondo su quelle catene che mi avevano, per anni, tenuta legata alla convinzione che per raggiungere un obiettivo e realizzare un progetto bisognava necessariamente passare attraverso rinunce, sofferenza e sacrifici costanti.
Questo era il messaggio che mi arrivava in maniera martellante dall’ambiente circostante.
Ed io mi riconoscevo sempre meno nei panni di chi rimane nella zona di comfort accettando compromessi.
Il 2021 è stato per me l’anno della consapevolezza.
Avevo appena finito di scrivere un progetto a cui tenevo molto e avevo iniziato ad informarmi sulle procedure per ottenere finanziamenti dalla comunità europea. Ero più convinta che mai che questo avrebbe messo a tacere quelle sensazioni che continuavo a provare.
Non è stato così.
Più mi addentravo nel sistema, più comprendevo che qualcosa andava cambiato.
Mi sono confrontata con colleghi, studenti e amici.
Ho ascoltato anche punti di vista completamente diversi dai miei e questo mi ha aiutato a comprendere quanto era importante cambiare.
Spesso gli insegnanti e i leader non ci insegnano la cosa fondamentale: avere fiducia in sé stessi e nelle proprie potenzialità.
Ho cosí capito che dovevo mettere in risalto quelli che erano i valori per me importanti:
guardare al futuro in maniera evolutiva.
Volevo che tutto ció fosse fatto rispettando dei capisaldi fondamentali:
- sostenibilità,
- cooperazione,
- supporto,
- etica,
- valorizzazione delle idee e dei talenti
Volevo che queste parole non fossero solamente usate come specchietti per le allodole ma fossero le keywords per dar vita ad un “ecosistema” diverso.
Ed è così che ho deciso di rimettermi in gioco.
Ho deciso di mettere al primo posto i valori per me fondamentali.
Ho ripreso a studiare per diventare coach.
Fondamentale è stato, anche, il percorso di coaching fatto insieme con “Passi verso Sé”.
Mi ha accompagnato nel passaggio in cui ero nel pieno del “salto” verso questo nuovo ciclo.
Mi ha aiutato ad affrontarlo in maniera consapevole.
S.
IMMAGINA DI INCONTRARE TE NEL 2020 QUANDO ANCORA TUTTO ERA NELLA NUBE DELLA NON CHIAREZZA: QUALI SONO LE TRE PERLE CHE VORRESTI CONSEGNARLE?
G.
Alla me impaurita del 2020 vorrei dire che spesso è stata costretta ad indentificarsi solo con l’etichetta che ognuno di noi riceve nella sua vita, quando intraprende un corso di studi o un lavoro (per me quella di “ingegnere elettronico”).
Vorrei dirle che proprio per questo ha messo a tacere la sua creatività e le potenzialità.
Niente di più sbagliato.
Per essere davvero realizzate le persone vanno messe nella condizione di esprimersi e dare il loro miglior contributo alla società, scegliendo ed avendo il coraggio di immaginare un mondo diverso.
Come?
Ascoltandosi.
Osservando ed integrando nella propria vita i valori personali più importanti, i capisaldi da seguire.
E provando a essere quel cambiamento che apparentemente è uno tsunami nella tua vita, ma che diventa un dono per te stesso, e può diventarlo anche per altri.
E per concludere, ti racconto una cosa:
nel pieno della “crisi”, quando ero completamente disorientata, scrissi su un foglio di carta proprio le parole chiave che ho scritto, oltre a una sorta di mappa di “cosa mi sarebbe piaciuto fare”.
Ho dimenticato di averlo scritto e mi è spuntato fuori proprio quando stavo chiudendo il vecchio ciclo ed iniziandone uno nuovo.
Mi ha colpito come quelle parole scritte e dimenticate sono poi diventate il mio “futuro”.
Anzi, ho visto manifestarsi molte cose che non mi aspettavo e di cui sono grata.
Cose che, anche se in maniera diversa, mantengono un filo conduttore con quello che è stato il mio “essere ricercatrice”.
S.
Giusy, quanti spunti di ispirazione offri!!
Tu dici:
“Volevo che queste parole (sostenibilità, cooperazione, supporto, etica, valorizzazione delle idee e dei talenti) non fossero solamente usate come specchietti per le allodole ma fossero le keywords per dar vita ad un “ecosistema” diverso.”
E mi sembra che tu questo “ecosistema diverso” lo abbia abbracciato e reso parte della tua vita attuale.
Ecco un altro punto centrale del Leader di Sé Stesso:
ascoltare e integrare nella propria vita quelli che sono i valori personali più importanti, i capisaldi da seguire. Proprio come tu ci racconti.
E infine, riporto qui una perla che hai scritto e che ho visto molto valida anche nella mia esperienza di team leader:
“Per essere davvero realizzate le persone vanno messe nella condizione di esprimersi e dare il loro miglior contributo.”
Che puó anche essere letta cosí:
quando supportiamo le persone attorno a noi a esprimersi e a essere realizzate, diamo loro il via libera a dare il loro miglior contributo.
Ovvero, inneschiamo il loro “flourishing”.
E tu…
E tu che leggi…in cosa trai ispirazione?
Il co-autore
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CHI SONO
Sono nata nel 1980, e per lunghi 11 anni, dopo aver conseguito un PhD in Microelettronica e Telecomunicazioni sono stata una ricercatrice “errante” ed ho lavorato in diversi centri di ricerca ed Università e vissuto in diversi posti sia in Italia che all’estero. Amo scrivere, dipingere e ricercare…e continuo a coltivare la mia passione per la fisica e la meccanica quantistica.
COSA FACCIO
Sto “ridisegnando” il mondo che vorrei: un mondo più sostenibile, dove l’etica la cooperazione e la valorizzazione delle idee e dei progetti sia il passo principale per sostenere le persone nel cambiamento ed aiutarle a promuovere le proprie potenzialità.
COSA MI ISPIRA
Mi ispira la bellezza che si esprime in tutte le sue forme: immagino sempre il bruco che non sa di essere farfalla… o un piccolo seme che se seminato nel terreno giusto può diventare un bellissimo fiore.